venerdì 15 febbraio 2013

LINCOLN




Un film avvincente che evidenzia in ogni sequenza la mano magistrale  di Steven Spielberg, si avvale della collaborazione di Tony Kushner. Potrebbe apparire un film semplice, quasi monotono, senza scene di battaglia, senza effetti speciali, senza gli splendidi paesaggi che arricchiscono tanti film americani, senza neppure la scena dell'assassinio. Il film prende in esame solo gli ultimi quattro mesi della vita del sedicesimo Presidente degli Stati Uniti ed alterna momenti della sua vita privata a rappresentazioni di incontri e riunioni con esponenti politici e scene delle riunioni della Camera dei rappresentanti. 
Tutta la narrazione è focalizzata sulla battaglia per far passare il tredicesimo emendamento della costituzione per la abolizione della schiavitù, nel 1865.

La grandezza morale di Lincoln si manifesta nella determinazione con cui egli persegue questo obiettivo che è un grande ideale, ma che acquista la forma di una ossessione che lo domina e a cui sacrifica a volte anche la famiglia. Lo scopo che si propone il film è rendere percepibile all'osservatore la tensione verso l'obiettivo da raggiungere in ogni modo, costi quel che costi. Lincoln è un idealista, forse "l'uomo più puro in America", come lo definisce un suo collaboratore, ma è anche   un politico realista che si avvale di ogni mezzo per i suoi scopi. La compravendita dei voti democratici è raccontata in dettaglio, con promessa di cariche e, sullo sfondo, pagamenti di denaro.
Quando, a due giorni dalla votazione, mancano ancora alcuni voti, Lincoln perde la calma e parla a chiare lettere: "Sono il presidente degli Stati Uniti! Ho un potere sconfinato! Fate quello che volete, ma trovate quei voti!". All'immagine dell'idealista, s sovrappone quella del grande corruttore. In fondo, anche un tipo come Berlusconi avrebbe molto da imparare.

Spielberg racconta la storia, passando attraverso la quotidianità, tessendo una trama di scene di vita familiare, colloqui, riunioni, sedute del Congresso. Le scene sono quasi tutte girate in interni, fino quasi a dare un senso di claustrofobia. Il tutto é legato dal filo del perseguimento del fine dell'abolizione della schiavitù.

La Guerra di Secessione resta sullo sfondo, non compare mai sulla scena. Solo alla fine, Lincoln visita a cavallo il campo di battaglia in Virginia. Ma non c'è gloria nemmeno per quelli che stanno dalla parte giusta. C'è morte e solo morte sul campo di battaglia: una immensa, terrificante carneficina, sconvolgente per il Presidente. C'è poi la resa dei sudisti ad Ulisse Grant.





Lincoln è magistralmente interpretato da interpretato da Daniel Day-Lewis, che dà un senso quasi di identificazione fisica. Traordinaria la regia di Steven Spielberg.


Il sito ufficiale per la presentazione del film  è:


Vengono usati tre screenshot a scopo illustrativo ed informativo. Questo blog viene gestito ad uso personale, anche se è consentito l'accesso al pubblico.  Si ritiene quindi di potere usufruire di una licenza libera e di non incorrere in vincoli di copyright. Anche se il film non ha bisogno di pubblicità, questo post fornisce informazioni (molto positive!) a chi voglia vedere il film e può attrarre nuovi spettatori.




Daniel Day-Lewis nel ruolo di Lincoln
 
 
Il presidente Lincoln ad una riunione di gabinetto
 
 
 
Lincoln a cavallo visita il campo di battaglia
 
 
 
 







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