mercoledì 27 maggio 2015

YOUTH (LA GIOVINEZZA) - IL FILM DI PAOLO SORRENTINO NEI LUOGHI DELLA "MONTAGNA INCANTATA


Grande successo di "Youth" agli European Film Award 2015. Premio per il migliore film, il migliore regista, il migliore attore (Michael Caine).  Dimenticata la delusione di Cannes.

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Paolo Sorrentino ha ambientato il suo nuovo film in un albergo di lusso nelle Alpi svizzere sopra Davos. E' lo stesso albergo, dove Thomas Mann scrisse e ambientò "La montagna incantata", ma il regista assicura che si tratta di un fatto casuale.    Il titolo sembra quasi fuorviante, visto che i protagonisti sono due vecchi amici, Fred Ballinger, direttore di orchestra in pensione, e Micke Boyle, regista di Hollywood ancora animato dal desiderio di fare un film che, assicura, sarà il suo testamento spirituale. Fred ha accanto la figlia, rifugiatasi qua, dopo essere stata abbandonata dal marito al momento di partire per un viaggio in Polinesia. Micke è accompagnato dal gruppo degli sceneggiatori del suo film. C'è poi una folla di personaggi che vengono per curarsi oppure per vivere alcuni giorni nel meraviglioso scenario delle Alpi svizzere. 


Giovinezza vuol dire avere ancora del tempo davanti, avere dei sogni da realizzare, avere delle cose da fare o almeno essere capaci di illudersi che ci sia ancora tempo. Una parabola sul tempo che passa, "l'unico soggetto possibile, l'unica cosa che ci interessa", dice Sorrentino. "Ogni film serve a esorcizzare certe paure, qui il tempo che passa. Avevo l'ossessione di contare quello che mi resta; grazie al film l'ho superata. E' qualcosa che credo tutti sentiamo. Mi appassionava l'idea di raccontare che il futuro è una grande occasione di libertà". "Se si riesce ad avere uno sguardo sul futuro, si può avere un sentimento naturale di giovinezza. Ogni età può guardare il futuro".


La giovinezza è avere un futuro. Fred sembra un pensionato rinunciatario. In realtà, non ha mai superato il trauma della morte della moglie. La figlia, amareggiata per essere stata abbandonata dal marito, rinfaccia al padre di averla trascurata e tradita. Lo esorta ad andare al cimitero a Venezia, dove è sepolta. Fred va, ma non riesce a trovare la tomba e viene assalito dall'immagine della moglie sfigurata dalla malattia e dall'incubo del suo cadavere. Eppure, finalmente riesce ad accettare la sua morte. Accetterà che i "Canti semplici" che ha composto per lei e che solo lei ha cantato, siano eseguiti da un'altra soprano la grande Sumi Jo. Potrà così dirigere un concerto davanti alla regina Elisabetta, in onore del principe Filippo, e ricevere il titolo di baronetto. Al concerto partecipa la grande violinista russa, Viktoria Mullova.

Micke, invece, crede di avere un futuro, ma questo futuro improvvisamente svanisce. E' venuto in vacanza portandosi dietro la schiera degli sceneggiatori del suo film e lavora assiduamente per terminare la sceneggiatura. All'improvviso però piomba nell'albergo l'attrice feticcio dei suoi film, Brenda Morel,  che dovrebbe interpretare anche questo e gli dice che non farà il film. Le hanno proposto una serie televisiva che le permetterà di guadagnare molti soldi e risolvere alcuni problemi. Per sfuggire ai sensi di colpa ed alle accuse di ingratitudine, non si fa scrupolo di dire che ormai Micke, come regista, è finito e che questo film sarà un fallimento. Non si rende conto di distruggere l'amor proprio del regista. In una suggestiva scena Micke rivede tutte le scene dei suoi film e si rende conto che non ci sarà un seguito.  Disperato, si butta dal balcone.Senza futuro è impossibile vivere. Poi l'attrice, raggiunta dalla notizia del suicidio ha una crisi isterica e si ferisce, ma è troppo tardi.

Per tutti gli altri personaggi c'è un futuro o una parvenza di futuro. Leda Ballinger, abbandonata dal marito per una cantante pop "più brava a letto" si consola con un maestro di alpinismi. Il monaco buddista perennemente immerso nella meditazione, riesce finalmente a librarsi nell'aria. Il giovane attore prepara coscienziosamente la sua parte nel nuovo film che dovrà interpretare. Persino un grasso personaggio, probabile sosia di Maradona, si interroga sul suo futuro.      

C'è poi miss Universo cioè Madalina Ghenea che compare con il suo splendido "lato B" nelle locandine. Nel film la vediamo anche in una fuggevole scena di nudo frontale. Certo i due protagonisti la guardano incantati: "il loro ultimo flirt". Madalina appare in sogno a Fred mentre cammina su una passerella in una piazza San Marco ricoperta dall'acqua alta. E' una immagine del suo inconscio che dimostra che è ancora vivo ed ha ancora un futuro.















I LUOGHI













FRED BALLINGER





Fred Ballinger dirige un esilarante concerto dei campanacci delle mucche



Il contatto con il paziente rivela i suoi stati di tensione








Sumi Jo nel concerto davanti alla regina

LA FIGLIA LEDA BALLIGER














MICKE BOYLE 














Micke con il gruppo degli sceneggiatori



L'attrice ingrata


I DUE AMICI





Nascosti dietro un albero spiano una coppia che fa l'amore







MISS UNIVERSO






























GLI INTERPRETI 



I due protagonisti: Michael Caine nella parte di Fred Ballinger ed Harvey Keitel in quella di Micke Boyle 




Foto di gruppo al Festival di Cannes 2015, dove il film è stato molto applaudito, ma non ha vinto premi



Rachel Weisz è Leda Ballinger



Madalina Ghenea interpreta Miss Universo, cioè se stessa

C'è poi Jane Fonda nella parte di Brenda Morel e Paul Dano nella parte di un giovane attore che sta preparando la sua parte per un nuovo film



Paolo Sorrentino

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In questo Albergo Thomas Mann ha ambientato "La montagna incantata", il libro che esprime la crisi della borghesia europea attraverso la fuga nella malattia. Hans Castorp, ingegnere, è andato a trovare il cugino Gioacchino Ziemssen, ricoverato nel sanatorio, perché ammalato di tubercolosi. Hans accusa una leggera infezione bronchiale e si sottopone ad una visita; scopre così di essere anche lui malato di tubercolosi. Resterà nel sanatorio sette lunghi anni ed anche dopo essere stato dichiarato guarito, rifiuterà di andarsene. La vita del malato ha qualcosa di gradevole, perché consente di vivere alla giornata ed esime da ogni responsabilità sociale. Non c'è da fare altro che vivere! Le cure scandiscono il ritmo di vita, sono una routine, a cui diventa difficile sfuggire. Le problematiche esistenziali, con articolazioni diverse, sono state l'oggetto del romanzo di Thomas Mann, così come oggi sono l'oggetto del film di Sorrentino.

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Vedere anche:



lunedì 18 maggio 2015

IL RACCONTO DEI RACCONTI - IL NUOVO FILM DI MATTEO GARRONE


L'abbiamo studiato nella Storia della Letteratura Italiana il "Cunto de li cunti (ovvero lo trattenemiento de peccerille)". E' denominato anche Pentamerone, perché è costituito da 50 fiabe raccontate da 10 novellatrici in 5 giorni.  Le fiabe furono scritte scritte in dialetto napoletano del '500 da Giambattista Basile e furono pubblicate postume tra il 1634 ed il 1636. L'opera fu dedicata alla Accademia napoletana degli Oziosi. Ben pochi si sono degnati di leggere. Eppure da lì hanno preso ispirazione i fratelli Grimm, Christian Andersen, Charles Perrault. Da lì derivano fiabe come Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Il gatto con gli stivali. Calvino ha definito il Cunto de li cunti "una raccolta dei sogni deformi di uno Shakespeare partenopeo".

Garrone sceglie tre fiabe che vengono intrecciate tra di loro, dando continuità alla narrazione. Il film non rifugge dall'horror e chi si aspetta una favoletta patinata resterà sorpreso. Garrone ha ammesso di essersi ispirato a Trono di spade. Forse bisognerebbe ricordare anche "La maschera del demonio" di Mario Bava, il grottesco dei dipinti di Goya e la comicità medioevale de "L'armata Brancaleone". E' un film che sorprende continuamente per la fantasmagoria di immagini potenti ed evocative che si susseguono. Sono immagini che restano impresse. E' un film che deve essere lasciato sedimentare per essere valutato adeguatamente.

La regina ( da La cerva fatata)

Il re e la regina di Selvascura (Longtrellis) assistono ad uno spettacolo di giocolieri nel loro castello. Tutti si divertono. Anche il re ride e guarda di tanto in tanto la moglie. Ma la regina ha una pena segreta. Non può avere figli e desidera ardentemente un figlio. Ad un certo punto si alza e si ritira nelle sue stanze, inseguita dal re. Viene chiamato un negromante per suggerire un sortilegio. Questo dice che la regina deve mangiare il cuore di un drago marino; questo deve però essere cucinato da una serva vergine.
Il negromante dice anche un'altra cosa: per un essere che nasce, un altro essere deve morire, affinché si mantenga l'equilibrio.
 
Il re si reca nel luogo indicato dal negromante e, munito di uno scafandro da palombaro, va in cerca del drago. Lo scopre e riesce a sorprenderlo ed a trafiggerlo, ma il drago, dibattendosi negli spasimi dell'agonia, lo colpisce e lo ferisce a morte. Così la regina resta vedova ma avrà il figlio tanto desiderato. Il cuore viene infatti cucinato da una serva vergine e la regina ne mangia abbondantemente e resta incinta, ma anche la serva che ha inalato i fumi della carne cucinata resta incinta. Nascono così Elias, il figlio della regina, e Jonah, il figlio della serva. Contemporaneamente, si celebrano anche le esequie del re morto, a cui partecipano  il dissoluto re di Roccaforte) Strongcliff con alcune delle sue amanti ed il re di Altomonte (Highhills) con la piccola figlia Viola.
 
 La vicenda si interrompe e riprende 16 anni dopo. Essendo il risultato di un medesimo sortilegio, Elias e Jonah si assomigliano come due gocce d'acqua e sono molto amici tra di loro. La regina rimprovera per questo Elias, perché un principe non può essere amico di un servo. Visto che i rimproveri hanno scarso effetto, la regina cerca di uccidere Jonah, ma questi riesce a sfuggire. Decide però di allontanarsi dal castello. Per restare in contatto con Elias, gli indica una sorgente: finché l'acqua sgorgherà limpida, egli non corre pericoli; se però l'acqua diventa torbida, ciò significa che egli ha bisogno di aiuto.

Quando Elias vede l'acqua torbida decide di andare in cerca dell'amico in pericolo. Inutilmente la regina lo insegue nel labirinto che vuole impedire l'uscita.  La regina fa chiamare di nuovo il negromante il quale afferma che la fuga di Elias si deve alla ostinazione della regina nel voler separare ciò che non può essere separato: i due ragazzi sono nati da uno stesso incantesimo e non possono essere separati. La regina però insiste e vuole uccidere Jonah ed il negromante l'ammonisce che ci saranno delle conseguenze gravi. Intanto Elias giunge in un piccolo villaggio, dove abita l'amico e viene scambiato per lui. Apprende così che è scomparso da quattro giorni. Lo cerca nei boschi e lo trova ferito in una grotta. Appare improvvisamente un mostro volante, ma Elias lo uccide. Il corpo del mostro, decomponendosi, assume la forma del corpo della regina. Era questo l'alto prezzo di cui il negromante aveva parlato.

La pulce

Il re di Altomonte vive con la figlia Viola, a cui è molto attaccato. La giovane passa il suo tempo con la musica e la letteratura, ma sogna di vedere il mondo esterno. Il re, per frenare il suo desiderio di evasione, le dice che avrà presto un marito ed allora lascerà il castello. Il prescelto dovrà vincere una gara, a cui tutti potranno partecipare. Il re ha una passione segreta: nutre ed alleva una pulce e la fa crescere. L'animale però, divenuto troppo grande, non riesce più a respirare e muore.
A quel punto il re decide che l'enigma che lo sposo della figlia dovrà risolvere sarà indovinare a che tipo di animale appartenga la pelle che viene esposta. Molti nobili ed illustri personaggi si cimentano nella gara, ma nessuno riesce a indovinare. Tra la sorpresa generale si presenta un orribile orco e senza esitazione dice che è la pelle di una pulce. Viola inorridita fugge alla sommità del castello e vuole gettarsi, ma il re dice che deve mantenere la parola data e la induce a rassegnarsi.

L'orco si carica in spalla Viola e si dirige alla sua dimora: una grotta alla sommità di una parete rocciosa. Lì vive cacciando animali selvatici. Viola viene deflorata e costretta ad adattarsi ai costumi del mostro. Un giorno, uscita fuori, Viola vede una donna saltimbanco alla sommità della parete di roccia di fronte ed implora aiuto. La donna torna il giorno dopo con i figli. Questi tendono una corda da una parete all'altra ed uno dei figli che è un abile equilibrista prende Viola in salvo e la porta dall'altra parte. L'orco ha però visto la moglie portata via e aggrappandosi alla fune tenta di raggiungerla. La corda però viene tagliata ed il mostro precipita. La famiglia di saltimbanchi carica Viola sul carretto e si allontana.   Purtroppo però l'orco non è morto. Raggiunge il carretto ed uccide tutti, tranne Viola che riesce a scappare attraverso uno stretto sentiero. L'orco la raggiunge e vorrebbe uccidere anche lei; la ragazza però si mostra seducente e gentile e l'orco pensa di potere possederla di nuovo e la carica in spalla per riportarla alla caverna. Viola ha però preso un coltello dal carretto e gli taglia la gola.  
 
La ragazza torna ad Altomonte portando co sé la testa mozzata del mostro ed accusa il padre di non avere avuto cuore e di averla lasciata in balia dell'orco. Il re, pentito, chiede perdono. Essendo egli gravemente malato viene incoronata regina Viola. Partecipano alla cerimonia Elias, nuovo re di Selvascura, ed il re di Roccaforte con la sua nuova moglie Dora.   
 
 

Le due vecchie (la scorticata)

Il re di Roccaforte è un depravato che si circonda di amanti. Casualmente ascolta il canto di una voce dolcissima e vuole possedere la donna che ha una così bella voce. Si tratta però di una vecchia bruttissima, Dora, che vive con la sorella Imma, altrettanto brutta. Di fronte alle insistenze del re, Dora gli dice di tornare fra una settimana, così gli farà vedere il suo dito. Dopo avere visto il suo dito, il re però vuole giacere con lei. Dora accetta, purché l'incontro avvenga nell'oscurità. Si fa tagliare dalla sorella brandelli di pelle avvizzita per essere meno repellente. L'incontro al buio sembra andare bene, ma la luce del mattino illumina la faccia di Dora. Il re inorridito chiama le guardie e la fa gettare dal castello. Fortunatamente i rami degli alberi frenano la caduta. Dora resta sospesa e viene salvata da una mendicante misteriosa che la abbraccia. La donna è dotata di poteri magici e Dora si risveglia trasformata in una meravigliosa fanciulla dai capelli rossi
 
Il re andando a caccia vede Dora nuda, coperta solo dai lunghi capelli rossi, e se ne innamora e decide di sposarla. Alle nozze viene invitata anche Imma, a condizione però che non riveli di essere sorella della sposa. Imma però non mantiene la promessa e chiede insistentemente alla sorella come ha potuto diventare così bella. Ma Dora non lo sa neppure lei.
 
Gettata fuori dal castello Imma offre molto denaro ad un arrotino perché le tolga la sua pelle avvizzita. Resta però scorticata e moribonda. Alla fine, anche Dora, finito l'incantesimo, riacquista la sua immagine di vecchia. inorridita, fugge dalla festa di incoronazione di Viola, prima che il marito se ne accorga.

   Nel racconto c'è come una sfida alla decadenza del corpo, evidenziata dalla pelle avvizzita delle due vecchie, ed il sogno di un percorso a ritroso nel tempo alla ricerca della giovinezza perduta.  
 



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LA REGINA





 
 
 
 
 
 
 


La gola dove si nasconde il drago marino (gole di Alcantara)
 
 
 



 
 
 
 
 
 
 
 



 
 














La regina insegue Elias nel labirinto




Il borgo in cui abita Jonah (Civita di Bagnoregio)
 
  

 
 Il castello (Donnafugata)

 
 

LA PULCE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 

















 
 Il castello (Casteldelmonte)
 
 
 

LE DUE VECCHIE

 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 
Il castello di Roccaforte  (Castello di Altopascio)
 
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Salma Hayek interpreta la regina, mentre John C. Reilly è il re di Roccascura. Christian Lees è Elias.
 
Toby Jones è il re di Altomonte, mentre Bebe Cave è Viola.


Vincent Cassel è il re di Roccaforte, mentre Stacy Martin interpreta Dora ringiovanita.


La sceneggiatura è firmata da Edoardo Albinati, Massimo Gaudioso, Ugo Chiti, oltre che da Matteo Garrone

La fotografia è di Peter  Suschitzky.
 
La musica è di Alexandre Desplat.




Reilly, Hayek, Garrone e Cassel al festival di Cannes 




I protagonisti al festival di Cannes