domenica 28 gennaio 2018

L'ORA PIU' BUIA - I FATICOSI INIZI DEL GOVERNO CHURCHILL NEL 1940



Gran Bretagna, 1940. L'avanzata nazista e le folli mire espansionistiche di Adolf Hitler   hanno messo in ginocchio l’Europa . Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l'esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkirk. Dopo l'invasione della Norvegia e l'evidente disprezzo  della Germania per i patti sottoscritti con le nazioni europee, la Camera dei Comuni chiede le dimissioni a gran voce di Neville Chamberlain, responsabile degli accordi di Monaco del 1938. L’ora tragica richiede un governo di larghe intese ed un Primo Ministro deciso a opporsi al dittatore tedesco. L’unico uomo che può ottenere il voto dei laburisti è Winston Churchill, con buona pace di re Giorgio VI e del Partito Conservatore che avrebbero desiderato qualcuno disposto a trattare una pace che permettesse alla Gran Bretagna di uscire dal conflitto, come Lord Halifax.

Nelle prime ore del mattino del 10 maggio 1940,  Churchill si recò a Buckingham Palace.  “Suppongo che non sappiate perché vi ho fatto venire”, disse sorridendo il re. “Maestà, non riesco davvero a immaginarlo”, gli rispose Churchill. Il re si mise a ridere e gli disse: “Voglio chiedervi di formare un governo”.

Nel pomeriggio del 13 maggio, Churchill convocò tutti i ministri nella sede dell’Ammiragliato per dire loro: ”Vi prometto soltanto sangue, fatica, lacrime e sudore”, parole che ripeté qualche ora dopo  alla Camera dei Comuni, quando dichiarò:

“Chiedete quale è la nostra politica? Rispondo che è condurre la guerra per terra, per mare e per aria, con tutto il nostro potere e la forza che Dio può darci; condurre la guerra contro una tirannide mostruosa che non ha l’uguale nel tetro, miserabile catalogo del crimine umano. Questa è la nostra politica.

Chiedete quale è il nostro scopo? Rispondo con una parola sola: vittoria, vittoria a ogni costo, vittoria malgrado tutto il terrore, vittoria, per quanto la strada possa essere lunga e ardua; senza vittoria infatti non c’è sopravvivenza. Sia ben chiaro: no n’è sopravvivenza per l’impero britannico né per tutto ciò che l’impero britannico ha significato, non c’è sopravvivenza per quell’impulso che da millenni spinge l’umanità a procedere verso il suo fine.”]  


Questo brano, tratto da “Churchill” di Martin Gilbert, riflette fedelmente alcune sequenze all’inizio del film. Ampie parti della sceneggiatura si direbbero semplicemente riprese da un libro di storia.

 
Ma il film vuole rendere vivo Churchill e fare vivere a noi quei tragici momenti e ci riesce bene, grazie anche a uno straordinario Gari Oldman nel ruolo del Primo Ministro. Joe Wright fa un film fedele alla storia, ma realistico.


Churchill aveva puntato tutto sulla evacuazione di Dunkerque. La guarnigione di Calais era stata sacrificata per distogliere i tedeschi da Dunkerque. Il successo della intera operazione rafforzò notevolmente la posizione di Churchill.

Un ipotetico viaggio nella metropolitana gli permise di constare che il morale della popolazione era alto e che tutti erano favorevoli alla resistenza.  
Venne lasciata cadere la mediazione di Mussolini per un accordo di pace.


“Alla mezzanotte del 2 giugno gli ultimi soldati inglesi e francesi, in numero di 3000, erano stati evacuati da Dunkerque, portando il totale a 338.226 uomini in sette giorni. Si trattava di esattamente tre volte la cifra degli evacuati dalla penisola di Gallipoli alla fine del 1915.  In totale, 222 mezzi della Marina e 665 navi civili avevano agito come traghetti tra Dunkerque e la costa britannica. Sei cacciatorpediniere e 24 navi militari minori erano state perduti. Ben 38 cacciatorpediniere, non certo costruiti per trasportare una massa di uomini, ne avevano trasportati 91.264; trenta navi olandesi 20.284,  i cacciatorpediniere francesi 7623.  Centinaia di navi mercantili, trasporti di truppe e imbarcazioni da diporto ne avevano salvato alcune decine di migliaia. Ma, per molti aspetti, l’impresa più notevole era stata compiuta dal naviglio minore: motopescherecci,  battelli costieri,  rimorchiatori,  lance, canotti di salvataggio,  battelli fluviali, navi a ruote e più di 600 piccole barche da diporto avevano tra tutte trasportato più di  80.000 uomini, in gruppi che andavano da alcune centinaia a mezza dozzina. Il successo di questo naviglio rappresentò un fatto di guerra non meno efficace di una battaglia navale.”

Da "La grande storia della seconda guerra mondiale" di Martin Gilbert.

















WINSTON CHURCHILL


















Gary Oldman





Con Lord Halifax, nemico della sua politica



LA MOGLIE CLEMENTINE



















Kristin Scott Thomas



ELIZABETH LEYTON, LA FEDELE DATTILOGRAFA








Lily James (interpretata da Elizabeth Leyton)










I MOMENTI SALIENTI







Neville Chamberlain annuncia ai suoi stretti alleati le sue dimissioni






Conferimento dell'incarico




Discorso alla Camera



Primo ministro





Ingresso a Downing Street




Incontri settimanali con il re a pranzo




Discorso alla radio per infondere fiducia



Viene deciso che la guarnigione di Calais deve cercare di distogliere l'attenzione dei tedeschi da Dunkerque.

IL TRAGITTO IN METROPOLITANA









VITTORIA



Churchill fa per la prima volta il segno V, il segno della vittoria



Elizabeth rivela a Churchill che quel segno per i ceti popolari significa "prendilo in culo!"

I LUOGHI



Westminster, sede della Camera dei Comuni



 Buckingham Palace, sede del sovrano (fotografia di Andrew Holt)



Downing Street, sede del Primo Ministro












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