johnchristian: giugno 2018

Un film che si svolge quasi sempre in interni nella penombra, fino a provocare quasi un senso di claustrofobia. Ma ciò riflette il distacco di Emily dal mondo esterno, anche per difendere la sua natura ribelle e la sua ostilità alla mentalità bigotta dell'ambiente: una vita da autoreclusa Mentre studia alle scuole superiori, decide di allontanarsi dal College di Mount Holyoke per non doversi professare cristiana

Resta sempre attaccata alla famiglia e ammette di fare fatica a provare nuovi affetti e ciò la porta a stare lontana dagli uomini. L'unico che la attira è il reverendo, soprattutto per via dei suoi sermoni, ma è sposato, sia pure con una donna insipida e insignificante. In occasione di una visita, Emily passeggia con il reverendo in giardino e gli fa i complimenti per l'ultima predica. Gli fa leggere le sue poesie ed è lusingata dal suo apprezzamento. Quando apprende che è partito per Boston, resta fortemente turbata e la sorella Winnie la ammonisce, dicendole che non deve amare un uomo felicemente sposato.

La sua amica Vryling, anticonformista come Emily, dice che, a un certo momento, rientrerà nella normalità e si adatterà e Emily si rende conto che per lei ciò è impossibile.

Pur essendo stata trasgressiva da giovane, si trasforma in una donna sempre più rigida nel rispetto delle regole e ciò vale sia per sé che per gli altri.

Una grande interpretazione di Cynthia Nixon che fa vivere Emily Dickinson. Anche dopo essere usciti dal cinema continuiamo a vedere la sua faccia con i suoi occhi leggermente sporgenti da ipertiroidea.