giovedì 6 novembre 2014

IL GIOVANE FAVOLOSO - UNA COMMOVENTE BIOGRAFIA DI GIACOMO LEOPARDI


Il nome di Giacomo Leopardi evoca in noi ricordi scolastici e produce un senso di depressione: scriveva belle poesie, ma che soggetto deprimente! Questo film, ripercorrendo le varie tappe della sua vita, ci rende partecipi della sua vicenda umana e ci rende profondamente coinvolti.  Vediamo scorrere davanti a noi la sua vita infelice e non si può che essere commossi dallo spettacolo della sua povertà e della sua infelicità! I versi non danno pane e nonostante i suoi "Canti" fu costretto a chiedere un sussidio alla famiglia da cui era fuggito. Colpisce l'incomprensione di cui fu oggetto nei circoli intellettuali!
 
Nel film Leopardi recita le poesie più memorabili che vengono però non declamate con enfasi, ma reintegrate nel contesto umano e storico, in cui furono concepite, restituendo loro l'emozione della scoperta per il poeta nel momento in cui le ha scritte.
 
Il merito principale del film è non avere fatto un ritratto oleografico di uno dei grandi poeti dell'Italia, ma il ritratto vivo di un uomo che è anche un grande: un ribelle che fugge dalla gabbia dorata della casa paterna per cercare di vivere la sua vita, nonostante il suo corpo disgraziato. Il poeta rivendica, d'altra parte l'autonomia del suo pensiero dalla sua condizione fisica: "Non attribuite al mio stato quello che si deve al mio intelletto".


Il film ci mostra nella prima immagine Giacomo ancora bambino che gioca con la sorella Paolina ed il fratello Carlo. Poi lo vediamo adolescente dedito a quello "studio matto e disperatissimo" che contribuirà a minare la sua fragile salute. Ci vengono presentati i luoghi (il palazzo Leopardi, il colle dell'Infinito, la casa di Silvia) ed i personaggi. Il conte Monaldo è un padre affettuoso, ma severo e, soprattutto, di mentalità molto conservatrice. Una presenza che soffoca la volontà di ricercare e conoscere di Giacomo.  Sorveglia lo studio dei figli con l'aiuto del precettore   don Sebastiano Sanchini. La madre Adelaide Antici è donna fredda ed incapace di affetto. Sarà la madre a prestare il volto a quella Natura ostile, a cui il poeta si rivolgerà per tutta la vita con profondo rancore e e con la disperazione del figlio eternamente abbandonato.
Ci viene presentata anche Silvia, una graziosa fanciulla,  che vediamo al telaio nella casa di fronte e poi vediamo stesa nella bara, stroncata dalla tisi.


Vediamo nel 1818 la visita a Recanati di Pietro Giordani, con cui il poeta intratteneva una assidua corrispondenza e che sarà il primo a intuire il genio del giovane Giacomo. Giordani, nonostante fosse un letterato famoso, suscita la diffidenza del conte Monaldo per le sue idee rivoluzionarie. Con lui e con il fratello Carlo Giacomo visiterà Loreto, sorvegliato a distanza dal padre.  E' la prima uscita dal "nato borgo selvaggio", in cui il poeta si sente prigioniero. Si rivedranno a Firenze.
 
Un episodio chiave è la tentata fuga del poeta da casa, scoperta dal vigile conte Monaldo. Giacomo viene sottoposto ad una specie di processo dal padre e dallo zio Carlo Antici, in cui, pur proclamando il suo amore per il padre e la famiglia, rivendica il suo diritto a essere libero.
 
Questo episodio rappresenta nel film una specie di frattura definitiva con la famiglia che nella realtà fu meno drammatica. Leopardi si recò a Firenze dove condivise con Antonio Ranieri una vita di ristrettezze. Qui frequentò la casa di Fanny Targioni Tozzetti, di cui si invaghì; ma il suo amore, sia pure platonico, non fu corrisposto e gli ispirò il "Ciclo di Aspasia".
 
Infine Leopardi si recò a Napoli, dove fu ospite di Antonio Ranieri. Nel 1836, per sfuggire alla epidemia di colera, si traferì a Torre del Greco, nella villa di un amico di Ranieri. Da qui si recò a Pompei e da qui ebbe modo di assistere ad una eruzione del Vesuvio. Le immagini di Pompei e della eruzione compaiono nell'ultima sua opera "La ginestra", la summa del suo pensiero esistenziale. E con questi versi termina il film.    
 




Giacomo con il fratello Carlo e la sorella Paolina




Il precettore don Vincenzo (don Sebastiano Sanchini) con il fratello Carlo Leopardi



La sorella Paolina




Giacomo con il padre Monaldo









Giacomo intento allo studio




Leopardi con la sorella Paolina ed il fratello Carlo










Giacomo con Giordani




Leopardi


Antonio Ranieri, il fraterno amico di Giacomo Leopardi
 
 
 

Fanny Targioni Tozzetti, il sogno impossibile
 
 
 
 
Leopardi con Ranieri e Fanny a Firenze 
 
 
 





Immagini di Leopardi che mostrano il suo corpo disgraziato





Leopardi a Torre del Greco con Ranieri




Leopardi con Paolina Ranieri




Palazzo Leopardi a Recanati


Mario Martone realizza un grande film che coinvolge profondamente e non annoia mai, nonostante duri 137 minuti. Elio Germano rende credibile e autentico il personaggio: è vivo e vero!



Michele Riondino è Antonio Ranieri. Anna Mouglais è Fanny Torgioni Tozzetti. Paolo Graziosi è Carlo Antici. Valerio Binasco è Pietro Giordani. Isabella Ragonese è Paolina Leopardi, mentre Federica de Cola è Paolina Ranieri.





Vista di Recanati
 
 

 
Fanny Targioni Tozzetti
 
 
 
 
 
 
 
La madre Adelaide Antici
 
 
 
Ritratto di Leopardi (di Ferrazzi)
 
Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 29 giugno 1798 dal conte Monaldo Leopardi e da Adelaide dei marchesi Antici. Dimostrò fin dai primi anni una viva intelligenza ed uno straordinario desiderio di conoscere.
 
Nel 1817 iniziò la sua amicizia, prima solo epistolare, con Pietro Giordani.
 
Nel 1819 scrisse l'idillio "L'infinito", forse l'espressione più alta del suo genio.
 
Nel 1822 si recò a Roma, dove rimase alcuni mesi, ospite dello zio Carlo Antici.Nel 1825 si recò a Bologna, dove fu bene accolto dalla società letteraria.
 
 
Si recò poi a Firenze dove frequentò la bella Fanny Targioni Tozzetti che gli ispirò il "Ciclo di Aspasia".
 
Con Antonio Ranieri Leopardi si traferì poi a Napoli e poi, per sfuggire alla epidemia di colera, a Torre del Greco. Qui fu assistito amorevolmente da Ranieri e dalla sorella Paolina. Avrebbe voluto tornare a Recanati, ma qui la morte lo colse il 14 giugno 1837. 
 
 
 

mercoledì 5 novembre 2014

CONFUCIUS - UN FILM SUL GRANDE SAGGIO


Confucio è stato il filosofo che ha più influenzato la mentalità cinese. Esecrato da Mao Zedong che lo considerava un simbolo del passato imperiale, è stato rivalutato dai suoi successori, tanto che è stato realizzato un film sulla sua vita.


http://giannicristiani.wordpress.com/2014/10/12/confucius-un-film-sul-grande-saggio/


Il film non è stato distribuito in Italia, ma è visibile in streaming in versione inglese su Youtube: