mercoledì 15 febbraio 2012

THE IRON LADY - LA DECADENZA DELLA VECCHIAIA

Il film presenta una Margaret Thatcher vecchia alle prese con i malanni dell'età e con la mente offuscata dal morbo di Alzheimer.
C'è da chiedersi se è opportuno rappresentare le miserie private dei personaggi politici, quando sono ormai lontani dal potere e ciò non costituisce più neppure uno spregevole strumento di lotta politica. 
E poi è utile rappresentare tali fatti? Quale tipo di informazioni vengono offerte al pubblico?
Una lettura superficiale porterebbe ad affermare che il senso del film è costituito dal vecchio motto: "Sic transit gloria mundi!". Non valeva la pena fare un film per riproporre una morale così vecchia e risaputa.
Secondo una lettura più attenta invece, lo squallore della decadenza rende più efficaci, per effetto del contrasto, le immagini folgoranti dei tempi del potere.

Un primo episodio che dimostrò la spietata durezza della "iron lady" fu lo sciopero della fame di alcuni appartenenti all'IRA; il suo rifiuto di accettare le loro richieste portò alla morte di dieci di loro, tra cui Bobby Sands.
Ma il momento che forse più colpisce è la scena relativa alla guerra delle Falkland del 1982; si vede la Thatcher, unica donna in mezzo in mezzo ad uno stuolo di generali in divisa e di ministri incerti e discordi, ordina con spietata freddezza: "Affondate l'incrociatore Belgrano!". Si trattò di una decisione gravida di conseguenze: 300 marinai argentini morti, con conseguente rappresaglie dell'Argentina che portarano alla morte di molti soldati inglesi. Ma tale decisione mostrava la incrollabile determinazione del primo ministro di reagire all'aggressione, come richiedeva la dignità inglese, rifiutando ogni trattativa e compromesso: non si può transigere sul piano dei principi. La vittoria rappresentò il culmine della popolarità e del successo della Thatcher. 

Ma molti altri momenti salienti sono rivissuti da Margaret Thatcher attraverso allucinazioni e vuoti di memoria. Prima di tutto, sono presentati la giovinezza e l'esordio in politica: una strada dura per la figlia di un droghiere, sia pure con laurea ad Oxford. Ma il matrimonio ed i figli la rendono più popolare. Nel 1959 fu eletta alla Camera dei Comuni.

Per arrivare alla elezione a Primo Ministro fu necessario un "restyling", cioè una trasformazione della immagine, attuata con la consulenza della Satchi&Satchi. Via i capellini, poi una pettinatura con i capelli biondi cotonati! Una voce meno aggressiva e più autorevole. Poi i discorsi che veicolavano una nuova immagine della Gran Bretagna: individualismo, efficienza, rinascita dell'orgoglio nazionale.

Un altro momento saliente fu la controversia durissima del 1984 con i minatori che raggiunse il culmine, quando il loro sindacato  proclamò lo sciopero ad oltranza. Quando gli scioperanti fecero azioni di picchettaggio, la Thatcher non esitò a reprimere. Dopo un anno, il sindacato fu costretto a cedere condizioni.   In effetti, con il senno del poi, non aveva senso sovvenzionare l'industria mineraria per conservare i posti di lavoro. Le attività inefficienti dovevano essere abbandonate e nuove industrie efficienti dovevano nascere.

Un episodio tragico fu l'attentato degli estremisti irlandesi dell'IRA contro il Grand Hotel di Brighton, mentre era in corso il congresso del partito conservatore; Margaret Thatcher ed il marito uscirono miracolosamente illesi.

Nel 1989, la sua popolarità cominciò a declinare, soprattutto a causa della introduzione della poll tax. La sua caduta fu anticipata dalle dimissioni del ministro degli esteri, Geoffrey Howe. Nel novembre 1990, alle elezioni per la elezione del leader del Partito Conservatore, tenutasi mentre era alla conferenza di Parigi, riuscì a prevalere di strettissima misura su Michael Heseltine. La necessità di un secondo turno la indusse a rassegnare. Storica la sua uscita in lacrime da Downing Street, dopo undici anni e mezzo di potere.

Margaret Thatcher è rimasta famosa come esponente della politica monetarista. Ma soprattutto ha rappresentato un modo diverso di governare, tanto più notevole in tempi in cui i politici sono alla ricerca di una facile popolarità e prendono le loro decisioni in basi ai sondaggi di opinione. Secondo lei, invece un vero leader non deve avere paura di una temporanea impopolarità, se le sue decisioni sono ispirate agli interessi di lungo periodo del paese.

Tutti questi eventi emergono in modo frammentari, con brevi flashback. La regista Phyllida Lloyd ha privilegiato un approccio, eccessivamente fondato sui fatti privati. Ciò dà l'occasione a Meryl Street di offrirci una interpretazione memorabile. Non c'erano dubbi che sapesse darci una immagine  straordinaria di una patetica vecchietta di ottant'anni, un poco "svampita". Ma ciò che fortemente colpisce è l'efficacia e la credibilità, con cui impersona la "tigre" nei momenti del potere, con la sua autorevolezza e la sua arroganza. Riesce persino a creare una somiglianza fisica, come mostrano le immagini.


  
   
  

































Denis Broadbent interpreta il ruolo di Denis Thatcher, il marito in ombra della lady.
Anthony Head interpreta Geoffrey Howe, il ministro degli esteri che con le sue dimissioni, anticipò la caduta. 
Richard E. Grant, nella parte di Michael Heseltine, il rivale alle elezioni di leader del Partito Conservatore.
Nick Dunning, nella parte di James Prior, appoggiato da Margaret Thatcher, come leader del Partito Conservatore. 
Il capo dell'esercito nella guerra delle Falkland.
Il film è stato prodotto nel 2011 dalla Gran Bretagna e dura 105 minuti.

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