lunedì 18 maggio 2015

IL RACCONTO DEI RACCONTI - IL NUOVO FILM DI MATTEO GARRONE


L'abbiamo studiato nella Storia della Letteratura Italiana il "Cunto de li cunti (ovvero lo trattenemiento de peccerille)". E' denominato anche Pentamerone, perché è costituito da 50 fiabe raccontate da 10 novellatrici in 5 giorni.  Le fiabe furono scritte scritte in dialetto napoletano del '500 da Giambattista Basile e furono pubblicate postume tra il 1634 ed il 1636. L'opera fu dedicata alla Accademia napoletana degli Oziosi. Ben pochi si sono degnati di leggere. Eppure da lì hanno preso ispirazione i fratelli Grimm, Christian Andersen, Charles Perrault. Da lì derivano fiabe come Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Il gatto con gli stivali. Calvino ha definito il Cunto de li cunti "una raccolta dei sogni deformi di uno Shakespeare partenopeo".

Garrone sceglie tre fiabe che vengono intrecciate tra di loro, dando continuità alla narrazione. Il film non rifugge dall'horror e chi si aspetta una favoletta patinata resterà sorpreso. Garrone ha ammesso di essersi ispirato a Trono di spade. Forse bisognerebbe ricordare anche "La maschera del demonio" di Mario Bava, il grottesco dei dipinti di Goya e la comicità medioevale de "L'armata Brancaleone". E' un film che sorprende continuamente per la fantasmagoria di immagini potenti ed evocative che si susseguono. Sono immagini che restano impresse. E' un film che deve essere lasciato sedimentare per essere valutato adeguatamente.

La regina ( da La cerva fatata)

Il re e la regina di Selvascura (Longtrellis) assistono ad uno spettacolo di giocolieri nel loro castello. Tutti si divertono. Anche il re ride e guarda di tanto in tanto la moglie. Ma la regina ha una pena segreta. Non può avere figli e desidera ardentemente un figlio. Ad un certo punto si alza e si ritira nelle sue stanze, inseguita dal re. Viene chiamato un negromante per suggerire un sortilegio. Questo dice che la regina deve mangiare il cuore di un drago marino; questo deve però essere cucinato da una serva vergine.
Il negromante dice anche un'altra cosa: per un essere che nasce, un altro essere deve morire, affinché si mantenga l'equilibrio.
 
Il re si reca nel luogo indicato dal negromante e, munito di uno scafandro da palombaro, va in cerca del drago. Lo scopre e riesce a sorprenderlo ed a trafiggerlo, ma il drago, dibattendosi negli spasimi dell'agonia, lo colpisce e lo ferisce a morte. Così la regina resta vedova ma avrà il figlio tanto desiderato. Il cuore viene infatti cucinato da una serva vergine e la regina ne mangia abbondantemente e resta incinta, ma anche la serva che ha inalato i fumi della carne cucinata resta incinta. Nascono così Elias, il figlio della regina, e Jonah, il figlio della serva. Contemporaneamente, si celebrano anche le esequie del re morto, a cui partecipano  il dissoluto re di Roccaforte) Strongcliff con alcune delle sue amanti ed il re di Altomonte (Highhills) con la piccola figlia Viola.
 
 La vicenda si interrompe e riprende 16 anni dopo. Essendo il risultato di un medesimo sortilegio, Elias e Jonah si assomigliano come due gocce d'acqua e sono molto amici tra di loro. La regina rimprovera per questo Elias, perché un principe non può essere amico di un servo. Visto che i rimproveri hanno scarso effetto, la regina cerca di uccidere Jonah, ma questi riesce a sfuggire. Decide però di allontanarsi dal castello. Per restare in contatto con Elias, gli indica una sorgente: finché l'acqua sgorgherà limpida, egli non corre pericoli; se però l'acqua diventa torbida, ciò significa che egli ha bisogno di aiuto.

Quando Elias vede l'acqua torbida decide di andare in cerca dell'amico in pericolo. Inutilmente la regina lo insegue nel labirinto che vuole impedire l'uscita.  La regina fa chiamare di nuovo il negromante il quale afferma che la fuga di Elias si deve alla ostinazione della regina nel voler separare ciò che non può essere separato: i due ragazzi sono nati da uno stesso incantesimo e non possono essere separati. La regina però insiste e vuole uccidere Jonah ed il negromante l'ammonisce che ci saranno delle conseguenze gravi. Intanto Elias giunge in un piccolo villaggio, dove abita l'amico e viene scambiato per lui. Apprende così che è scomparso da quattro giorni. Lo cerca nei boschi e lo trova ferito in una grotta. Appare improvvisamente un mostro volante, ma Elias lo uccide. Il corpo del mostro, decomponendosi, assume la forma del corpo della regina. Era questo l'alto prezzo di cui il negromante aveva parlato.

La pulce

Il re di Altomonte vive con la figlia Viola, a cui è molto attaccato. La giovane passa il suo tempo con la musica e la letteratura, ma sogna di vedere il mondo esterno. Il re, per frenare il suo desiderio di evasione, le dice che avrà presto un marito ed allora lascerà il castello. Il prescelto dovrà vincere una gara, a cui tutti potranno partecipare. Il re ha una passione segreta: nutre ed alleva una pulce e la fa crescere. L'animale però, divenuto troppo grande, non riesce più a respirare e muore.
A quel punto il re decide che l'enigma che lo sposo della figlia dovrà risolvere sarà indovinare a che tipo di animale appartenga la pelle che viene esposta. Molti nobili ed illustri personaggi si cimentano nella gara, ma nessuno riesce a indovinare. Tra la sorpresa generale si presenta un orribile orco e senza esitazione dice che è la pelle di una pulce. Viola inorridita fugge alla sommità del castello e vuole gettarsi, ma il re dice che deve mantenere la parola data e la induce a rassegnarsi.

L'orco si carica in spalla Viola e si dirige alla sua dimora: una grotta alla sommità di una parete rocciosa. Lì vive cacciando animali selvatici. Viola viene deflorata e costretta ad adattarsi ai costumi del mostro. Un giorno, uscita fuori, Viola vede una donna saltimbanco alla sommità della parete di roccia di fronte ed implora aiuto. La donna torna il giorno dopo con i figli. Questi tendono una corda da una parete all'altra ed uno dei figli che è un abile equilibrista prende Viola in salvo e la porta dall'altra parte. L'orco ha però visto la moglie portata via e aggrappandosi alla fune tenta di raggiungerla. La corda però viene tagliata ed il mostro precipita. La famiglia di saltimbanchi carica Viola sul carretto e si allontana.   Purtroppo però l'orco non è morto. Raggiunge il carretto ed uccide tutti, tranne Viola che riesce a scappare attraverso uno stretto sentiero. L'orco la raggiunge e vorrebbe uccidere anche lei; la ragazza però si mostra seducente e gentile e l'orco pensa di potere possederla di nuovo e la carica in spalla per riportarla alla caverna. Viola ha però preso un coltello dal carretto e gli taglia la gola.  
 
La ragazza torna ad Altomonte portando co sé la testa mozzata del mostro ed accusa il padre di non avere avuto cuore e di averla lasciata in balia dell'orco. Il re, pentito, chiede perdono. Essendo egli gravemente malato viene incoronata regina Viola. Partecipano alla cerimonia Elias, nuovo re di Selvascura, ed il re di Roccaforte con la sua nuova moglie Dora.   
 
 

Le due vecchie (la scorticata)

Il re di Roccaforte è un depravato che si circonda di amanti. Casualmente ascolta il canto di una voce dolcissima e vuole possedere la donna che ha una così bella voce. Si tratta però di una vecchia bruttissima, Dora, che vive con la sorella Imma, altrettanto brutta. Di fronte alle insistenze del re, Dora gli dice di tornare fra una settimana, così gli farà vedere il suo dito. Dopo avere visto il suo dito, il re però vuole giacere con lei. Dora accetta, purché l'incontro avvenga nell'oscurità. Si fa tagliare dalla sorella brandelli di pelle avvizzita per essere meno repellente. L'incontro al buio sembra andare bene, ma la luce del mattino illumina la faccia di Dora. Il re inorridito chiama le guardie e la fa gettare dal castello. Fortunatamente i rami degli alberi frenano la caduta. Dora resta sospesa e viene salvata da una mendicante misteriosa che la abbraccia. La donna è dotata di poteri magici e Dora si risveglia trasformata in una meravigliosa fanciulla dai capelli rossi
 
Il re andando a caccia vede Dora nuda, coperta solo dai lunghi capelli rossi, e se ne innamora e decide di sposarla. Alle nozze viene invitata anche Imma, a condizione però che non riveli di essere sorella della sposa. Imma però non mantiene la promessa e chiede insistentemente alla sorella come ha potuto diventare così bella. Ma Dora non lo sa neppure lei.
 
Gettata fuori dal castello Imma offre molto denaro ad un arrotino perché le tolga la sua pelle avvizzita. Resta però scorticata e moribonda. Alla fine, anche Dora, finito l'incantesimo, riacquista la sua immagine di vecchia. inorridita, fugge dalla festa di incoronazione di Viola, prima che il marito se ne accorga.

   Nel racconto c'è come una sfida alla decadenza del corpo, evidenziata dalla pelle avvizzita delle due vecchie, ed il sogno di un percorso a ritroso nel tempo alla ricerca della giovinezza perduta.  
 



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LA REGINA





 
 
 
 
 
 
 


La gola dove si nasconde il drago marino (gole di Alcantara)
 
 
 



 
 
 
 
 
 
 
 



 
 














La regina insegue Elias nel labirinto




Il borgo in cui abita Jonah (Civita di Bagnoregio)
 
  

 
 Il castello (Donnafugata)

 
 

LA PULCE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 

















 
 Il castello (Casteldelmonte)
 
 
 

LE DUE VECCHIE

 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 
Il castello di Roccaforte  (Castello di Altopascio)
 
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Salma Hayek interpreta la regina, mentre John C. Reilly è il re di Roccascura. Christian Lees è Elias.
 
Toby Jones è il re di Altomonte, mentre Bebe Cave è Viola.


Vincent Cassel è il re di Roccaforte, mentre Stacy Martin interpreta Dora ringiovanita.


La sceneggiatura è firmata da Edoardo Albinati, Massimo Gaudioso, Ugo Chiti, oltre che da Matteo Garrone

La fotografia è di Peter  Suschitzky.
 
La musica è di Alexandre Desplat.




Reilly, Hayek, Garrone e Cassel al festival di Cannes 




I protagonisti al festival di Cannes

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