Dopo Cecil De Mille, Ridley Scott ci propone una sua versione del racconto biblico su Mosè e la fuga degli Ebrei dall'Egitto. Le fonti storiche su questo racconto si limitano alla Bibbia: nei documenti egiziani non c'è traccia della fuga degli Ebrei dall'Egitto. Anche il racconto biblico è molto succinto. Ciò lascia liberi regista e sceneggiatori di inventare una storia a loro piacimento.
E' il 1300 a.C. Sull'Egitto regna il grande faraone Seti. Viene fatta una spedizione contro gli Ittiti, guidata dal figlio del faraone Ramses. Lo accompagna Mosè, raccolto dalle acque del Nilo dalla sorella del faraone e allevato da questi come suo figlio. La spedizione si chiude vittoriosamente con la battagli di Qadesh e i vincitori vengono accolti trionfalmente a Menfi, la nuova capitale.
Purtroppo Seti è malato e, alla sua morte, gli succede Ramses.
Ci sono 400 mila ebrei a quel tempo in Egitto che lavorano come schiavi alla costruzione dei grandi monumenti che illustrano la gloria dei faraoni. Mosè viene inviato ad ispezionare il luogo dove stanno lavorando, anche per rendersi conto delle cause di episodi di malcontento. Si mette in contrasto con il vicerè che governa il luogo e che è manifestamente corrotto. Ma qui, dai saggi ebrei egli ha la rivelazione di essere egli stesso ebreo, perché era stato messo in una cesta e abbandonato sulle acque del Nilo per sfuggire a una strage. I saggi riconoscono in lui il profeta che libererà il suo popolo da una schiavitù che dura da 400 anni.
Le notizie sulla sua origine ebrea gli alienano la simpatia di Ramses e lo inducono ad allontanarlo ed a tentare di farlo uccidere. Mosè riesce ad uccidere i sicari e passa il Mar Rosso attraverso un passaggio non profondo, rifugiandosi presso una tribù araba. Sposa una donna araba ed ha un figlio. Passano nove anni e Mosè ha quasi dimenticato l'Egitto, ma non può sfuggire al suo destino. Dio gli parla sotto le sembianze di un misterioso bambino che gli ordina di tornare per liberare gli Ebrei dalla schiavitù.
Ritorna così nel luogo dove gli Ebrei lavorano, in condizioni sempre più gravose. Organizza una sorta di guerriglia contro gli oppressori egiziani, ma ottiene solo di scatenare una feroce repressione da parte di Ramses che fa inutilmente impiccare molte persone per farsi consegnare Mosè.
Qui il film riprende le fonti bibliche e descrive, con particolari anche abbastanza ripugnanti le famose sette piaghe. Il dio bambino appare più volte a Mosè e gli dice che deve aspettare che queste inducano il faraone a lasciare partire gli Ebrei. Sarà solo con l'ultima più atroce piaga, la morte dei figli maschi che il faraone cederà, salvo ripensarci dopo qualche giorno.
Gli Ebrei intanto sono in marcia e Mosè sceglie un arduo sentiero di montagna per rendere difficile l'inseguimento del faraone che ritiene probabile. Purtroppo il percorso con conduce al passaggio attraverso cui Mosè era fuggito, ma a un punto, in cui le acque del Mar Rosso sono profonde. Ma a questo punto le acque del mare si aprono e gli Ebrei possono passare. Il faraone si lancia all'inseguimento con il so esercito, ma a questo punto le acque si richiudono e lo travolgono.
IL FARAONE SETI
Il faraone Seti con la regina Tuya avanza dietro Mosè e Ramses
LA BATTAGLIA DI QADESH
IL RITORNO DEI GUERRIERI VITTORIOSI NDOPO LA BATTAGLIA
IL FARAONE RAMSES
IL NILO ROSSO DI SANGUE
GLI EBREI
LA FUGA DEGLI EBREI DALL'EGITTO
LA TRAVERSATA DEL MAR ROSSO
MOSE'
- Mosè con la moglie araba Ziporah
GLI EGIZIANI TRAVOLTI DALLE ACQUE
Christian Bale interpreta Mosè, dandogli una immagine eroica. Joel Edgerton ci propone un Ramses complessato e rancoroso. Ben Kingsley è Nun, il saggio ebreo. John Turturro è Seti.
Maria Valverde nel ruolo di Ziporah, la moglie di Mosè
Sigourna Weaver nel ruolo della regina Tuya
Sierra Alhamilla nel deserto di Almeria in Spagna, utilizzata come scenario
Il trailer ufficiale è:
Cosa è rimasto oggi di Ramses? Vedere immagini della antica Tebe, la precedente capitale:
IL TEMPIO DI LUXOR
IL TEMPIO DI AMON ED IL COMPLESSO TEMPLARE DI KARNAK
IL NILO A LUXOR E LA VALLE DEI RE
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