La vicenda si svolge a Londra nel 1973, in piena guerra fredda. Control, capo del British Intelligence Service, è stato costretto alle dimissioni a causa di un grave insuccesso: l'agente da lui inviato in Ungheria per prendere contatto con un possibile disertore russo, Jim Prideaux era stato clamorosamente smascherato e ucciso (apparentemente). "Un uomo deve capire quando è il momento di lasciare la festa". Il suo vice George Smiley è stato forzatamente costretto a ritirarsi, ma viene segretamente richiamato in servizio dal sottosegretario governativo per una missione particolare. Adesso che non fa più parte della "famiglia" è nella posizione ideale per condurre le indagini.
In un appartamento uno dei capi del Circus incontra l'addetto culturale sovietico Poliakov. Ufficialmente, questi fornisce informazioni allo spionaggio inglese; in realtà è vero il contrario, cioè è Poliakov che riceve informazioni riservate. Per conoscere l'indirizzo dell'appartamento, Smiley mette alle strette "straniero". Poi, con appostamenti, riesce a cogliere la "talpa" in flagrante. Del colpo si scena finale meglio non parlare.
Basta dire che Smiley rientra trionfante negli uffici del Circus e si siede dietro la monumentale scrivania del capo, dopo avere scambiato uno sguardo di intesa con il fido Peter Guillam.
"Tinker, Taylor, Soldier, Spy". Questo è il titolo del best seller di John Le Carré, pubblicato nel 1974 e primo episodio della così detta ‘trilogia di Smiley‘ o ‘trilogia di Karla‘, di cui il film è un adattamento. L'autore è stato agente dell'MI6 e conosce bene quel mondo; ha collaborato con Peter Straughan alla sceneggiatura. Un film crudele, ma quasi mai cruento.
"La talpa" è un film bellissimo, un capolavoro nel genere "spy story" .
Il film ha un ritmo lento e dilatato e procede con un andamento cadenzato e preciso che ben si adatta a rendere l'ambiente dei servizi segreti: sotto una superficie imperturbabile però si celano intrighi, veleni e tradimenti. Sbaglia chi si aspetta un ritmo incalzante, come nei film di James Bond. "Le cose sono diverse da come appaiono", afferma uno dei personaggi. Così il film appare lento e compassato, ma sotto la forma è tutto percorso da una energia emotiva bruciante; è difficile all'inizio delineare il carattere dei personaggi e la loro posizione nella storia, ma lentamente ed inesorabilmente uno sente crescere dentro di sè l'ansia e la suspense serpeggia fino alla fine. I contorni dei protagonisti sono solo delineati, perchè essi non sono liberi di esprimere i loro veri sentimenti per il ruolo che rivestono nel "circus".
Il film è elegante e visivamente perfetto grazie alla fotografia, ai costumi, alla scenografia e al trucco che ci riportano agli anni '70; è apparentemente freddo, ma è animato da un pathos segreto ed è pervaso dalla sottile malinconia dei tempi andati . Ciò deriva anche dai flashback di feste d’ufficio in tenui tinte pastello che si alternano a tetre immagini di una Londra senza colori.
Tomas Alfredson imposta una sorta di partita a scacchi, dove ognuno sacrifica l'altro per raggiungere un qualche obiettivo e dove la tanto sbandierata lealtà è solo una finzione.
Il cast è assolutamente straordinario. Emerge ovviamente Gary Oldman, nella parte di Smiley, un apparentemente grigio servitore dello stato. Notevole è John Hurt che impersona il potente, astuto, sgradevole Control. Colin Firth è Haydon. Da vedere anche i lanciatissimi Tom Hardy e Benedict Cumberbatch.
I vertici del servizio segreto britannico ("the Circus")
Gary Oldman è George Smiley
"Straniero" con "soldato"
Ciaràn Hands é Roy Bland (soldato)
Mark Strong è Jim Prideaux (l'autore della esecuzione finale)
Benedict Cumberbatch è Peter Guillam
George Smiley e Percy Alleline
John Hurt è Controllo
Svetlana Khodchenko è Irina
Tom Hardy (l'amico di Irina)
(spia)
Colin Firth è Bill Haydon (sarto)
Toby Jones é Percy Alleline (straniero)
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